ci sono cento biglietti omaggio per l'anteprima dell'attesissimo diaz, di daniele vicari, che verrà presentato all'anteo di via milazzo martedì 10 aprile alle ore 21. il cast, il produttore e il regista saranno presenti in sala. per prenotarsi bisogna telefonare allo 02.43912769 dalle 10 di lunedì 2 aprile.
non ho ancora visto il film di vicari, premiato a berlino, ma spero contribuisca a riaprire un dibattito serio su una pagina vergognosa della nostra storia recente... ma, per chi vuole prepararsi con una lettura a mio parere equilibrata, attenta, capace di annodare ieri e oggi, consiglio la ferita-il sogno infranto dei no global italiani, di marco imarisio, che ho divorato quest'estate viaggiando in treno fra trieste e ferrara...
il trailer del film
treninellanotte@gmail.com
venerdì 30 marzo 2012
questo posto l'ho già visto
solo una piccola perla, stanotte: la mappa interattiva dei set milanesi (cliccate e scorrete la pagina verso il basso...). o, almeno, di alcuni. la offre il museo interattivo del cinema. che, naturalmente, non può ricordare tutto quello che è stato filmato in città. io, per esempio, vivo a due passi da dove è stato girata una parte dell'efferato ma ancora sontuoso il cinico, l'infame, il violento, di lenzi. tuttavia, dove in quel noir molto sopra le righe si vede una banca, oggi c'è una concessionaria di auto...
e voi? vicino a quale "scena di un film" vivete?
treninellanotte@gmail.com
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giovedì 29 marzo 2012
12 milioni
non voglio fare pubblicità al corriere della sera ma l'occasione merita. per l'ennesima collana di dvd in vendita con il quotidiano, da oggi è in edicola diario di un maestro, di vittorio de seta, sceneggiato tv realizzato nel 1973 e trasmesso la domenica sera su raiuno, in quattro puntate. è la storia di un insegnante elementare assegnato a una scuola di periferia che decide di affrontare, impegnandosi in prima persona, il problema del mancato rispetto dell'obbligo scolastico. l'attore protagonista è bruno cirino, già interprete per lattuada, bolognini, risi e i taviani, suo malgrado fratello di un noto satrapo democristiano. realizzato in 16mm con luciano tovoli alla macchina da presa (uno che ha lavorato con antonioni, argento e comencini), è ispirato a un libro di albino bernardini, ma apre alle tematiche di lettera a una professoressa, di don milani, pubblicato pochi anni prima. e offre l'opportunità di scoprire vittorio de seta, maestro del documentario, scomparso pochi mesi fa. da notare che diario di un maestro ebbe un ascolto medio di 12 milioni di spettatori a puntata: certo, c'era solo la rai. certo, era un'altra italia. però, così. vale la pena notare da dove arriviamo. in attesa di capire dove stiamo andando.
il costo è di 12.90 euro.
cosa c'è da vedere a milano-l'agenda di treninellanotte: il cinema dei fratelli taviani alla cineteca.
da venerdì 30 marzo, i colori della passione, di majewski, al cinema di via palestrina
sabato 31 marzo alle 16.30 è in arrivo l'ultimo appuntamento con la cinemerenda de la scheggia
treninellanotte@gmail.com
il costo è di 12.90 euro.
cosa c'è da vedere a milano-l'agenda di treninellanotte: il cinema dei fratelli taviani alla cineteca.
da venerdì 30 marzo, i colori della passione, di majewski, al cinema di via palestrina
sabato 31 marzo alle 16.30 è in arrivo l'ultimo appuntamento con la cinemerenda de la scheggia
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mercoledì 28 marzo 2012
lottando
l'insolito mosse vincenti, di thomas mccarthy (già sceneggiatore di up e regista di l'ospite inatteso), domani - giovedì - al rosetum di via pisanello 1, ore 21. è la storia di un avvocato (paul giamatti) che si è sempre occupato dei più deboli, finendo in bolletta. assume allora il ruolo di tutore di un anziano e si trova a doversi occupare del difficile nipote di quest'ultimo, giovane promessa della lotta. un film su cui credo valga la pena di scommettere. ingresso 5 euro. con presentazione e dibattito (credo).
treninellanotte@gmail.com
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marzo e aprile
emilio fede non è più il direttore del tg 4.
un ricordo torna improvviso...
treninellanotte@gmail.com
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martedì 27 marzo 2012
asciugare dopo l'uso
this must be the place, di paolo sorrentino, con sean penn, frances mcdormand, eve hewson (ita/fra/irl, 2011, 118')
appunti sparsi dopo una visione sofferta. sorrentino ragiona per immagini: in modo più controllato rispetto ad altri suoi film, ma continua a farlo. a volte splendidamente. e racconta la caccia a un criminale nazista con un tono e una trama assolutamente inusuali: una rock star che sembra il fratello minore di edward mani di forbice, più consapevole ma più infantile. il suo viaggio dettato dalla morte del padre e il conseguente approdo all'età adulta non sono una novità, ma non ricordo molti film italiani che abbiano il coraggio di trattare il tema della memoria dell'olocausto concedendosi nerissime ironie (il numero sul braccio scambiato per quello del telefono). cheyenne-sean penn ragiona come un bambino e si vendica come un bambino. cioè con ferocia ben più dolorosa di un colpo di pistola. tra i due lembi del film (cheyenne che si trucca-cheyenne rinato), la parabola di una rock star che è rimasta star ma ha perso il rock. o forse non lo ha mai avuto. e rimane con l'amarezza di una vita inutile, in una casa vuota di figli e piena di rimorsi, vanamente ammorbiditi dalle visite alla tomba di un fan che lo ha scambiato per un profeta. sorrentino, innamorato dell'america remota o dell'iconografia dell'america remota, è abile nel creare un film-scaffale della musica che ama e nel rimandare le spiegazioni, evitare risposte, disegnare suggestioni: il pattinatore che cade nel parco come il senso di una vita lineare ma interrotta nel dolore; la valigia con le rotelle come l'eterno trascinarsi dei nodi non sciolti; l'autostoppista indiano che si fa lasciare in mezzo al nulla come l'impossibilità di capire e seguire tutto (in america e nella vita). la macchina da presa che per tre volte gira l'angolo e si avvicina al criminale nazista, "sfogliandone" i ricordi, è cinema bellissimo. ma si esce come da tutti i film di sorrentino: hai voglia di asciugare le immagini rimaste nella memoria per denudare l'essenza di ciò che è stato raccontato. che, del resto, è ciò che ama chi ama parlare di cinema.
cosa c'è da vedere a milano - l'agenda di treninellanotte: il bellissimo this is england, di meadows, in via solari il 30 marzo.
treninellanotte@gmail.com
appunti sparsi dopo una visione sofferta. sorrentino ragiona per immagini: in modo più controllato rispetto ad altri suoi film, ma continua a farlo. a volte splendidamente. e racconta la caccia a un criminale nazista con un tono e una trama assolutamente inusuali: una rock star che sembra il fratello minore di edward mani di forbice, più consapevole ma più infantile. il suo viaggio dettato dalla morte del padre e il conseguente approdo all'età adulta non sono una novità, ma non ricordo molti film italiani che abbiano il coraggio di trattare il tema della memoria dell'olocausto concedendosi nerissime ironie (il numero sul braccio scambiato per quello del telefono). cheyenne-sean penn ragiona come un bambino e si vendica come un bambino. cioè con ferocia ben più dolorosa di un colpo di pistola. tra i due lembi del film (cheyenne che si trucca-cheyenne rinato), la parabola di una rock star che è rimasta star ma ha perso il rock. o forse non lo ha mai avuto. e rimane con l'amarezza di una vita inutile, in una casa vuota di figli e piena di rimorsi, vanamente ammorbiditi dalle visite alla tomba di un fan che lo ha scambiato per un profeta. sorrentino, innamorato dell'america remota o dell'iconografia dell'america remota, è abile nel creare un film-scaffale della musica che ama e nel rimandare le spiegazioni, evitare risposte, disegnare suggestioni: il pattinatore che cade nel parco come il senso di una vita lineare ma interrotta nel dolore; la valigia con le rotelle come l'eterno trascinarsi dei nodi non sciolti; l'autostoppista indiano che si fa lasciare in mezzo al nulla come l'impossibilità di capire e seguire tutto (in america e nella vita). la macchina da presa che per tre volte gira l'angolo e si avvicina al criminale nazista, "sfogliandone" i ricordi, è cinema bellissimo. ma si esce come da tutti i film di sorrentino: hai voglia di asciugare le immagini rimaste nella memoria per denudare l'essenza di ciò che è stato raccontato. che, del resto, è ciò che ama chi ama parlare di cinema.
cosa c'è da vedere a milano - l'agenda di treninellanotte: il bellissimo this is england, di meadows, in via solari il 30 marzo.
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lunedì 26 marzo 2012
filmando su un foglio bianco
per occhi curiosi. e per dimostrare che ci sono cineforum che escono dai binari del prevedibile. domani sera (martedì 27), in via oxilia 10 (zona melchiorre gioia-viale monza), c'è la possibilità di assistere alla proiezione di un foglio bianco, di zaccaro, titolo magicamente evocativo per un documentario che racconta il "making of" del film di ermanno olmi il villaggio di cartone. in particolare, la lavorazione sul set nel palasport di bari e il casting, che ha richiesto lunghe giornate e processioni di volti. il film viene proiettato alle 21, l'ingresso costa 4,50 euro, la sala è ideale per un cineforum perché comoda, moderna, non troppo grande. qui potete scoprire il resto del programma, che si distingue in più di un appuntamento.
da registrare: i capolavori di billy wilder su rai movie...
treninellanotte@gmail.com
da registrare: i capolavori di billy wilder su rai movie...
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dogane
stasera al cinema mexico di via savona, alle 21.30, il documentario il castello, di d'anolfi e parenti, ovvero un anno dentro l'aeroporto internazionale per raccontare il controllo di individui, animali e merci (e storie) che vi transitano. l'ingresso costa 6 euro, spettacolo unico.
sarà poi possibile ascoltare i due autori in un incontro su cinema, documentario e formazione, in via pola 12, mercoledì 29 dalle 15 (bisogna scrivere per prenotarsi). qui per saperne di più.
treninellanotte@gmail.com
sarà poi possibile ascoltare i due autori in un incontro su cinema, documentario e formazione, in via pola 12, mercoledì 29 dalle 15 (bisogna scrivere per prenotarsi). qui per saperne di più.
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l'arte di perdere
è quasi estate, è quasi tempo di baseball. per fortuna. ma non è necessario amare il baseball per godersi l'arte di vincere, di miller, storia vera del manager della squadra di oakland e del suo innovativo sistema per portare un gruppo al successo pur avendo pochi soldi in cassa. malgrado il titolo, il film è il ritratto, molto americano, di un magnifico perdente, di un uomo (quasi) solo contro tutti, di un ex campione fallito che deve rincorrere i suoi fantasmi. pubblici e privati. un ottimo film. anche di più se sapete apprezzare il baseball, magnifico sport di riti, tic, lampi di bellezza improvvisa e lentezza deliziosamente estiva.
martedì 27 (domani) alle 21 al cineforum gregorianum di via settala 27, con introduzione e dibattito. l'ingresso costa 5 euro.
(ps. - era previsto miracolo a le havre, come forse avete letto ieri. poi ho scoperto del cambio. a questo punto, se siete interessati, rischiate. al massimo, proiettano l'arte di le havre, interessante documentario su una città del nord della francia).
dal 10 al 17 aprile sarà possibile acquistare la tessera che permette di vedere i dieci film della rassegna primaverile, a 35 euro. si comincia il 10 aprile con j.edgar di eastwood. tra i titoli, le nevi del kilimangiaro, di guediguian, the help, della taylor, the artist di hazanavicius, cesare deve morire, dei taviani, paradiso amaro, di payne.
qui per saperne di più.
treninellanotte@gmail.com
martedì 27 (domani) alle 21 al cineforum gregorianum di via settala 27, con introduzione e dibattito. l'ingresso costa 5 euro.
(ps. - era previsto miracolo a le havre, come forse avete letto ieri. poi ho scoperto del cambio. a questo punto, se siete interessati, rischiate. al massimo, proiettano l'arte di le havre, interessante documentario su una città del nord della francia).
dal 10 al 17 aprile sarà possibile acquistare la tessera che permette di vedere i dieci film della rassegna primaverile, a 35 euro. si comincia il 10 aprile con j.edgar di eastwood. tra i titoli, le nevi del kilimangiaro, di guediguian, the help, della taylor, the artist di hazanavicius, cesare deve morire, dei taviani, paradiso amaro, di payne.
qui per saperne di più.
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domenica 25 marzo 2012
bevete latte
il gioiellino, di andrea molaioli, con toni servillo, remo girone, renato carpentieri (ita/fra, 2011, 110')
"i soldi non ci sono più... e allora? dove il troviamo?"
"inventiamoceli"
(da il gioiellino)
"milk street" all'italiana. ritratto tagliente della tipica impresa di famiglia, tutta casa, chiesa, nepotismo, struscio in piazza e squadra di calcio. e valori esibiti come slogan pubblicitari: ma quando, all'inizio del film, il cavalier rastelli ha finito di pavoneggiarsi davanti a prelati e parlamentari, la macchina da presa scava nella sede silenziosa della sua azienda. come dire, sono parole vuote. sono libri senza pagine, come quelli nella biblioteca del premier. alla fine, se non hai le protezioni giuste, affondi. nella neve, come rastelli durante il viaggio a mosca. servillo presta le sue rughe elastiche a un astuto contadino diventato contabile, ultimo giapponese di un pugno di dirigenti che si sono bevuti tutto, anche gli scrupoli. ottima la colonna sonora (che, a tratti, ricorda le musichette da spot), ottima l'elaborazione grafica del marchio leda (che richiama, efficacemente, quello della parmalat) e pure la fotografia, sempre più nitida e poi sempre più cupa. però il film, rivisto, sembra non avere un'anima precisa: non ha lo spessore del cinema di denuncia né la forza di un vero dramma, meno ancora della commedia satirica. peccato.
treninellanotte@gmail.com
"i soldi non ci sono più... e allora? dove il troviamo?"
"inventiamoceli"
(da il gioiellino)
"milk street" all'italiana. ritratto tagliente della tipica impresa di famiglia, tutta casa, chiesa, nepotismo, struscio in piazza e squadra di calcio. e valori esibiti come slogan pubblicitari: ma quando, all'inizio del film, il cavalier rastelli ha finito di pavoneggiarsi davanti a prelati e parlamentari, la macchina da presa scava nella sede silenziosa della sua azienda. come dire, sono parole vuote. sono libri senza pagine, come quelli nella biblioteca del premier. alla fine, se non hai le protezioni giuste, affondi. nella neve, come rastelli durante il viaggio a mosca. servillo presta le sue rughe elastiche a un astuto contadino diventato contabile, ultimo giapponese di un pugno di dirigenti che si sono bevuti tutto, anche gli scrupoli. ottima la colonna sonora (che, a tratti, ricorda le musichette da spot), ottima l'elaborazione grafica del marchio leda (che richiama, efficacemente, quello della parmalat) e pure la fotografia, sempre più nitida e poi sempre più cupa. però il film, rivisto, sembra non avere un'anima precisa: non ha lo spessore del cinema di denuncia né la forza di un vero dramma, meno ancora della commedia satirica. peccato.
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è il momento di rivedere...
leggo che all'ikea di sesto fiorentino si sono presentati in migliaia per una curiosa iniziativa: trascorrere dieci ore in pigiama nei letti del grande magazzino, in cambio di un buono da 150 euro. solo quaranta i fortunati (...) che hanno avuto il privilegio di essere scelti. torna in mente il robin williams incredibilmente ingrigito nel sinistro (e sottovalutato) one our photo, di mark romanek, storia di un solitario e alieno addetto al laboratorio fotografico di un centro commerciale che colleziona le istantanee dei clienti, creando poi, sulla gelida parete di casa propria, un collage di felicità altrui. tra le immagini che più colpiscono del film c'è williams, appena licenziato, seduto con la testa fra le mani su un letto matrimoniale in vendita nel grande magazzino, in un reparto che sembra proprio il settore "notte" del mobilificio svedese. un'inquadratura, non la sola nel film, che replica perfettamente il senso di "vita sintetica", di copia edulcorata del reale (proprio come sono copie fasulle i libri esposti sugli scaffali...), che si respira camminando in uno store ikea. e che lascia, alla fine del percorso, un inspiegabile senso di nausea. difficilmente allontanato dal salmone surgelato acquistabile prima dell'uscita.
cosa c'è da vedere a milano - l'agenda di treninellanotte: a qualcuno piace caldo, di wilder, per la rassegna su marilyn monroe, domani sera (lunedì 26) al cinecircolo di viale monza 140, ore 21, ingresso libero.
uno dei film fondamentali di un regista fondamentale: effetto notte, di francois truffaut, al san fedele venerdì 30 marzo alle 20.45.
la rassegna sui fratelli taviani in arrivo alla cineteca...
due lezioni sul cinema di don siegel, al rondinella di sesto san giovanni...
cosa c'è da vedere a milano - l'agenda di treninellanotte: a qualcuno piace caldo, di wilder, per la rassegna su marilyn monroe, domani sera (lunedì 26) al cinecircolo di viale monza 140, ore 21, ingresso libero.
uno dei film fondamentali di un regista fondamentale: effetto notte, di francois truffaut, al san fedele venerdì 30 marzo alle 20.45.
la rassegna sui fratelli taviani in arrivo alla cineteca...
due lezioni sul cinema di don siegel, al rondinella di sesto san giovanni...
attendo suggerimenti, pareri, consigli, congratulazioni, pernacchie all'indirizzo treninellanotte@gmail.com