sabato 15 settembre 2012

troppi toni

è stato il figlio, di daniele ciprì, con toni servillo, giselda volodi, fabrizio falco (ita/fra, 90', 2012)

vetrinometro: quattro vetrine

a un certo punto ho pensato fosse il brutti, sporchi e cattivi del nuovo millennio. benché ambientato nell'altro, di millennio. un finale da tragedia greca lo fa volare in alto prima che la macchina da presa lo scaraventi giù, sull'asfalto sporco di sangue, a ricordarci di che cosa stiamo parlando: cinismo, avidità, violenza, anime arrugginite dalla miseria che campano raccogliendo rottami. scarti che vivono di scarti. bruttezza, dentro e fuori. attualissimo, soprattutto sullo sfondo livido della puglia dei casermoni e delle ciminiere, che nella finzione diventa palermo. e ci riesce splendidamente.

ma è stato il figlio arriva a quel finale con un'altra veste. quella di una nerissima commedia grottesca  cucita dal racconto di un narratore seduto alla posta (il grande alfredo castro di tony manero e post mortem), personaggio che ciprì ha davvero conosciuto in un ufficio pubblico di palermo. il contrasto fra il volto e il tono funerei del narratore e l'energia del chiassoso, manesco, ingenuo nicola ciraulo - il capo famiglia, il protagonista - sono i due poli del film. perché, se non ci fosse la rivelazione finale, resterebbe solo una commedia grottesca. rileggendo tutto dopo i titoli di coda, invece, si avverte l'orrore della vicenda piombarci addosso, come un sipario, appunto, come la macchina da presa nel finale.

eppure, mi sbaglierò, a me non pare un film riuscito. anzi, a tratti è quasi irritante per lo strabordare ridanciano di servillo, in libera uscita dai ruoli di mafioso, di ragioniere del diavolo e diavolo e basta, troppo invadente per ricordare certe perle comiche di ciprì nei giorni con maresco. e poi, quell'insistere su volti brutti di anime brutte, è un giochino che annoia un po'. le scudisciate da cavar la pelle (la benedizione del mercedes), si mescolano male a parentesi che ti fanno galleggiare nell'attesa (la gita al mare: ma per dirci quanto capatosta fosse la bimba, forse bastava il gioco con la pistola) e c'è un'allegra tristezza da freaks della porta accanto, tutti per contratto con facce deformate da smorfie non indispensabili, che lima le unghie al film. vai al cinema ripensando alla desolazione spaventosa, autentica e all'irriverenza urticante di totò che visse due volte e avverti persino un lontanissimo, imprevedibile retrogusto dolciastro.

sarà un caso, ma il ciprì che io ricordavo dai giorni con maresco riaffiora proprio quando servillo non c'è: soprattutto nella sequenza del cinema, vero schifo da provincia del sud, maschilista, mafiosa, arida, cupa. spaventosa. lì, sì.


treninellanotte@gmail.com

se passate da queste parti, scrivetemi, commentate, lasciate traccia. mi piacerebbe sapere chi siete.

grazie


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portateci chi amate

tra le proposte di oggi al milano film festival, mi piace segnalare quello che considero il vero capolavoro di woody allen, naturalmente non uno dei suoi film più noti altrimenti non apparirei abbastanza snob.

comunque, onanismo a parte, si tratta di un autentico gioiello. broadway danny rose, classe 1984, parabola in bianco e nero di un modesto agente di modesti personaggi dello spettacolo (fra cui una suonatrice di bicchieri e due gonfiatori di palloncini) che si imbatte nel colpo della vita. ma finirà fregato. e innamorato.

una commedia acuta, malinconica, intimamente newyorchese, capace di imprevisti cambi di ritmo e di cascate di battute folgoranti. davanti alle quali chi ha scoperto woody nell'era dopo-match point si sentirà felicemente disorientato.

non perdetelo, se vi manca. oppure, portateci chi amate. appuntamento alle 15 in via ariosto.

stasera alle 19, sempre al cinema ariosto, lezione di cinema con gabriele salvatores.

ma, come potete vedere scorrendo il programma, oggi c'è davvero tanto, da zavattini a fellini passando per lei, violeta parra e il tema caldo di israele e palestina...



cosa c'è da vedere a milano-l'agenda di treninellanotte

per conoscere tutto dei film di venezia e locarno a milano, cliccate qui: stasera alle 20 all'apollo incontro con luigi lo cascio per il film la città ideale.

il bellissimo l'intervallo, di di costanzo, all'anteo (attenzione, è già in sala cinquanta, quella che sembra un vagone ferroviario. ora o mai più)

henry, di alessandro piva, in arrivo al mexico (lunedì sera con il regista in sala)


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venerdì 14 settembre 2012

a scuola sulla scuola

è ancora possibile prenotare per la lezione di cinema con giuseppe piccioni e roberto herlitzka, giovedì 20 settembre all'anteo di via milazzo, in occasione dell'uscita del film il rosso e il blu. proiezione in anteprima alle 16 e alle 20, ingresso 5 euro (alle 16) e 7,50 (alle 20), mentre la lezione è alle 18 ed è gratuita, prenotandosi - appunto - allo 02.43912769. condurrà la giornalista alessandra de luca.

cosa c'è da vedere a milano-l'agenda di treninellanotte

per il milano film festival, le lezioni di cinema con gabriele salvatores (domani alle 19 all'ariosto) e con gianni amelio (domenica alle 15 all'ariosto), entrambe a ingresso libero con priorità per gli abbonati. qui il sito del cinema ariosto.

il corso organizzato alla feltrinelli di piazza piemonte da corsi corsari, a partire dal 28 settembre. tema: il cinema del nuovo millennio

il nuovo programma del cineforum orione/rosetum di via pisanello

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giovedì 13 settembre 2012

cosa conta davvero

bella addormentata, di marco bellocchio, con alba rohrwacher, michele riondino, maya sansa (ita, 2012, 110')

vetrinometro: otto vetrine

alla verde età di 72 anni, marco bellocchio ha ancora i pugni in tasca contro una politica che è solo apparenza, conteggi e tradimento, anche di se stessi. e contro i tranelli, i vincoli, le ipocrisie della famiglia. ma è meno feroce con la fede, come a volte capita ai maestri blasfemi che invecchiano: e così, credo ci voglia tutta l'ottusaggine di militia christi per gettare al rogo bella addormentata.

che, sì, racconta di una giovane donna che nasconde il crocifisso prima di affogare nelle braccia di un uomo. e, sì, parla di una religiosità che si può confondere - anche consapevolmente - con la (santa) messa in scena, la recitazione, l'esibizione, la coreografia. ma mi pare che il film dica qualcosa di più semplice e spigoloso. e laico. al confine tra la vita e la morte - ma anche davanti alla malattia invalidante, come quella della mente - non conta il credo professato, conta la proprio coscienza. conta l'amore. o, almeno, il senso di umanità. si può rinunciare interamente a se stessi e ai rapporti più intimi per illudersi che qualcuno ormai (come) morto possa risorgere (l'attrice di teatro); si può accettare di interrompere le sofferenze di chi ce lo domanda (il senatore); si può rinunciare a un sentimento (il giovane che abbandona maria per occuparsi del fratello); si può ascoltare il senso di pietà verso il prossimo (il medico e la tossica). o assistere impassibili e scommettere su tutto.

c'è il dovere di curare, ma c'è anche c'è la libertà di scegliere se farsi curare oppure no. c'è l'amore verso il prossimo, ma c'è anche il rispetto per la libertà del prossimo. la libertà del malato, ma anche di chi cura e sceglie come farlo.

convinto che la vita sia una condanna a morte già firmata, bellocchio sceglie chiaramente con chi schierarsi. ma il film non termina con uno slogan. termina con un gesto di compassione.


ps - alba rohrwacher è bellissima. chiedo scusa.


cosa c'è da vedere a milano-l'agenda di treninellanotte

bunny lake è scomparsa, di otto preminger, domenica 16 settembre alle 21.15 al zarbo cine d'essai, via de castilla 8

una rassegna in quattro appuntamenti dedicata al genio dei monty python al ligera di via padova a partire da mercoledì 19 settembre: organizza la scheggia

fritz lang all'oberdan 

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monetine



anche milano ha il suo festival in laguna (oggi: china heavyweight, di kung chang all'ariosto alle 17, ladri di saponette, di nichetti alle strehler alle 20.30, un documentario su anonymous alle 21.30 al parco sempione). 

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mercoledì 12 settembre 2012

a proposito di henry

guarda i cambiamenti fisiognomichi di 'sti figli de 'na mignotta...

(da henry)

alcuni lo ricordano per il formidabile lacapagira, altri per mio cugino, ma pochi, pochissimi hanno visto henry, il suo ultimo film. lui è alessandro piva, salernitano trapiantato a bari, tornato al cinema per la terza volta con un giallo notturno ambientato in una roma di spacciatori, poliziotti, trasgressive, neri, inflessioni, volti, misteri. un noir insolito nel panorama italiano, in cui nessuno affonda le proprie radici dove vive, tutti arrivano da altrove, magari trasportati dal nastro del tevere.

film del 2010, premiato dal pubblico a torino, cinema italiano invisibile o quasi. nel cast, michele riondino, claudio gioè e carolina crescentini in un tentativo di liberarsi del (tossico) cinema per gggiovani come generazione mille euro e di quello per le zie degli stessi gggiovani, come due partite. solo un po' meno tossico.

lo potete recuperare al cinema mexico di via savona 57 da lunedì 17: proprio lunedì, alle 21, proiezione con il regista in sala. ingresso 5 euro.

il giorno prima, domenica 16, doppio appuntamento con il maestro portoghese manoel de oliveira, alle 14 e alle 16, per la proiezione di o gebo e a sombra, commentato in entrambi i casi dal critico alberto pezzotta. lingua originale con sottotitoli. nel cast di questo film, fuori concorso a venezia 2012, due signore del cinema europeo, claudia cardinale e jeanne moreau. proiezioni all'interno di venezia a milano.

il trailer di de oliveira.

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degustate (non tutto insieme)

c'è chi sostiene che la cultura, a milano, sia appassita rispetto al passato: immagino sia vero. di sicuro, la città continua a offrire molto, ma in mille rivoli, in tante piccole e grandi proposte che sembrano perdersi nell'indifferenza rumorosa del traffico e degli schermi accesi. 

in tutto questo, non aiuta che - solo per parlare di cinema - lo stesso mese (settembre) ospiti il milano film festival, i film di venezia e locarno, il festival del cinema muto e iniziative magari più di nicchia, ma non meno interessanti, come il labour film festival. al via domani a sesto. di cui qui trovate gli ultimi aggiornamenti del programma. sesto san giovanni - tecnicamente - non è milano: ma, praticamente, è un altro quartiere della città... 

e questo festival consente anche di scoprire una realtà con il cinema rondinella, che offre pellicole di qualità, iniziative e corsi a uno strappo dalla metropoli (via matteotti 425)...

si comincia oggi, giovedì 13 sett.,  alle 20 con il documentario the last farmer e si prosegue alle 21.15 con l'industriale, di montaldo, seguito da una degustazione di prodotti e piatti del commercio equo e solidale.

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cartellone

le uscite in prima visione di venerdì 14. evitate la ressa furibonda per prometheus, di scott, che certamente reggerà a lungo. per me sarà comunque imperdibile: alien - di cui questo film è il prequel - segnò in modo indelebile la mia passione per il cinema, anche perché lo vidi a un'età assolutamente non adatta...

la prima scelta di treninellanotte resta è stato il figlio, di ciprì, non tanto per servillo ma per scoprire come metà degli ex-cinico tv saprà raccontarci il sud. forse solo da un regista come lui ci si può aspettare qualcosa di veramente diverso. qualche quotidiano per benpensanti lo ha già bollato come indigeribile. delizia... e poi - naturalmente - c'è kim ki-duk, vincitore a venezia...

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martedì 11 settembre 2012

è il momento di rivedere...

la vita non ha senso, è assurda
(da cosa piove dal cielo?)

in questo mondo libero, capitano anche storie come questa: domenica mattina a londra un uomo è piovuto dal cielo, inorridendo un quartiere periferico. pare fosse un clandestino che si era nascosto nel vano del carrello di un aereo in arrivo da non so dove. quando il veicolo ha cominciato le operazioni di atterraggio, il poveretto si è trovato a fluttuare nel vuoto.

leggendo la notizia mi è tornato in mente un film che ha illuminato un pomeriggio malinconico dello scorso aprile, cosa piove dal cielo?, di borensztein, commedia argentina che tocca il tema dell'immigrazione ma va oltre, perché a "piovere dal cielo" è sì un cinese a buenos aires ma, soprattutto, - materialmente - una mucca in cina. e forse ho già raccontato troppo. se invece vi interessa, ecco qui...

alcuni cineforum milanesi al via nella prossima stagione, come questo, lo proporranno...

il mio omaggio alla memoria dell'11 settembre

domani sera comincia il milano film festival: tra le proposte, un documentario sulle sedicenti politiche verdi e uno su e con pier paolo pasolini...

il festival del cinema muto a milano

bella addormentata, di bellocchio, domani sera con gli amici del cinema 

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lunedì 10 settembre 2012

a teatro

mentre comincia la grande rissa per vedere a milano i film di venezia e locarno, segnalo in anticipo l'inizio della rassegna dei titoli in lingua originale dell'anteo-arcobaleno-mexico. che comincia il 1 ottobre, proprio all'anteo. non con un film ma con la proiezione dello spettacolo teatrale frankenstein, di danny boyle, il regista di trainspottingthe millionarie (e della cerimonia di apertura dei giochi olimpici 2012). lo spettacolo (in lingua originale con sottotitoli) è stato registrato a londra e verrà riproposto il 2 all'arlecchino e il 4 al mexico.

ingresso 10 euro (8 se vi abbonate alla rassegna dei film in lingua originale), quattro spettacoli al giorno (15, 17.30, 20 e 22.30).

per saperne di più

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domenica 9 settembre 2012