martedì 26 giugno 2012

ripensandoci

ripensando a quello che ho scritto ieri...


forse le cose stanno così: brody è un uomo educato a vivere ogni rapporto umano proteggendosi dai rischi (il nonno chiudeva la porta della sua camera per difenderlo da se stesso). però svolge una professione in cui il rapporto umano è costante e, a volte, invadente. per tutelarsi, accetta di essere un eterno supplente. uno che, dopo un po', se ne va. in fondo, è uno degli insegnanti più complessi e feriti che ricordi al cinema: insiste perché il nonno scriva i suoi pensieri, come farebbe un maestro con uno scolaretto, ma solo per poter accendere una luce su un passato oscuro. sullo sfondo, un sistema scolastico a pezzi, in cui l'insegnante è isolato e impotente, vorrebbe e non può. come brody.

eppure, mi sembra sempre un film condizionato da una ricerca eccessiva e non onesta del tragico e del disturbante.

treninellanotte@gmail.com

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