basta guardare. come ogni anno, con la voglia di uscire dal clima un po' ingessato di certe rassegne, curiosando fra produzioni indipendenti, sguardi al futuro, gente che evita le strade più battute. il milano film festival torna il 12 settembre con dodici giorni di cinema, musica, incontri, personaggi. location base il teatro strehler, ma la rassegna coinvolgerà altri nove punti della città, dal parco sempione al san fedele, dall'oberdan al cinema ariosto, fino alla cascina cuccagna.
il programma? un concorso internazionale per i lungometraggi (opere prime e seconde) in cui chi ha sete di novità può solo ubriacarsi: dodici film, tra cui il ritratto di due adolescenti a parigi in l'age atomique, di klotz, china heavyweight, un film cinese sulla boxe, l'anteprima mondiale di this time tomorrow, di shane bisset, il n'y a pas de rapport sexuel, sull'industria del porno.
poi il concorso per i corti, riservato ad autori under 40, in cui spicca fireworks, di abbruzzese, ambientato nella taranto ghermita dall'ilva (la locandina sotto).
la retrospettiva è dedicata al cinema italiano degli anno '80, ovvero il decennio in cui la tv commerciale "indebolisce il sistema cinema e ne cambia le regole", scrivono gli organizzatori, "ma anche il decennio in cui... una serie di talentuosi esordienti tenta nuove strade, rifiutando l'eredità, per certi versi ingombrante, del grande cinema italiano del passato". sarà l'occasione per rivedere colpire al cuore, di amelio, kamikazen, di salvatores, ladri di saponette, di nichetti, giulia in ottobre di soldini, tutti film accompagnati dai rispettivi registi, ma anche materiale inedito, miniserie, corti. è previsto infine un omaggio a giuseppe bertolucci, con la proiezione di segreti segreti.
sono tante le proposte: la rassegna sulla musica nel cinema di woody allen, l'appuntamento con ben rivers, anteprime, opere senza distribuzione, largo spazio all'animazione. e ancora titoli come violeta se fue a los cielos, di wood, ritratto della cantante e poetessa cilena violeta parrà; o elles, con juliette binoche nei panni di una giornalista alle prese con un'inchiesta difficile sul mondo della prostituzione giovanile. ma anche film italiani (ancora) da vedere come la leggenda di kaspar hauser, di manuli, con vincent gallo e come tex nessuno mai, che racconta il west di sergio bonelli.
e infine, la rassegna colpe di stato, documentari su temi come globalizzazione, post-colonialismo, nuovi media.
da notare che il festival ha creato un sistema di ridistribuzione dei film che vengono proiettati durante la rassegna e che restano disponibili anche nei mesi successivi per proiezioni pubbliche.
i biglietti vanno dai 4 ai 7 euro, l'abbonamento costa 55.
il programma
treninellanotte@gmail.com
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