sabato 1 settembre 2012

monetine

per cultori

per cultori e occhi curiosi. la cineteca di milano, dal 4 settembre, ripropone lola, donna di vita, esordio di jacques demy, uno dei ruoli più intensi della carriera di anouk aimée, che tutti ricordano per la dolce vita8 1/2 e un uomo, una donna. e, soprattutto, titolo chiave nella parabola della nouvelle vague, anche se in italia non è mai uscito in dvd. è la storia di una cantante di un localino di nantes che attende da anni l'uomo che le ha dato un figlio e che ha promesso di tornare. la pellicola è stata restaurata dalla cineteca di bologna.

proiezione in lingua originale con sottotitoli. altri cinque appuntamenti con questo film entro il 12 settembre.


cosa c'è da vedere a milano-l'agenda di treninellanotte: il programma del cineforum orione/rosetum 2012-2013 in via pisanello

monsieur lazhar, mercoledì 5 settembre all'anteo con gli amici del cinema di milano

i film di venezia e locarno a milano dal 13 settembre

venerdì 31 agosto 2012

su la testa

leggevo un lancio ansa, giorni fa. micaela ramazzotti girerà un film di daniele luchetti con kim rossi stuart. storia mitologica della mia famiglia. trama: nell'italia del 1968, una donna tradisce il marito con un altro e la coppia si spezza, ma tutto è visto con gli occhi di un bambino di dieci anni. mmm. ecco cosa rischiamo: scene madri con lui che urla e mena, lei che piange e fa pena. colonna sonora a base di ho scritto t'amo sulla sabbia e l'ora dell'amore. trovarobe scatenati nel procurare minigonne. quel retrogusto leggermente dolciastro che ha decretato il successo planetario di la prima cosa bella.

naturalmente verrò smentito da ogni singolo fotogramma, ma, nell'attesa, penso sia cosa sana tirar fuori la testa dall'acqua e provare a respirare un po' di novità, un po' di insolito. provvede la scheggia che, dopo le vacanze, riapre le merende del sabato alla santeria di via paladini 8, ovvero una proiezione pomeridiana più pane e nutella per tutti. solo che i film sono davvero fuori dagli schemi. basti dire che sabato 8 si comincia con iron sky, del finlandese timo vuorensola, storia di una spedizione americana sulla luna che vi scopre una colonia di nazisti. tra commedia e fantascienza, citazioni più o meno colte, autoironia. ma, come potete leggere qui, il film è interessante anche per il modo in cui è stato prodotto...

l'ingresso costa 2 euro (con tessera da 3 euro), il film è in lingua originale con sottotitoli. qui trovate i tre film successivi (segnalo, su tutti, il coreano castaway on the moon / naufrago sulla luna, il 22 settembre alle 16.30).

dice: sono cose di nicchia. dico: e allora aspettate la ramazzotti. ma poi non vi lamentate.

cosa c'è da vedere a milano - l'agenda di treninellanotte - da domanitutto su tarzan al wow - spazio fumetto di milano

arriva il milano film festival, dal 12 settembre

la rassegna su cinema e lavoro a sesto san giovanni, dal 13 settembre

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giovedì 30 agosto 2012

il passato è un paio di slip

tutti i rumori del mare, di federico brugia, con sebastiano filocamo, orsi toth, benn northover (ita/ung, 95', 2011)

al cinema apollo

vetrinometro: quattro vetrine

"posso essere chiunque, essendo nessuno"
(da tutti i rumori del mare, di federico brugia)

è impossibile spogliarci di ciò che siamo. è inutile tentare di sparire, troncare ogni legame, costruire identità fittizie, sospendere ogni stato d'animo, vivere in una bolla anestetizzata di eterno presente. può bastare un contatto umano per costringerci ad assumere una nuova responsabilità nei confronti del mondo. per ricordare che un tempo avevamo un'anima. mi pare questo il cuore dell'opera prima di brugia, storia di un uomo che, fingendosi morto, sparisce dalla circolazione e si mette al soldo di trafficanti di vite, anonimo corriere dei vizi del prossimo. non esiste nè per la legge nè per il fisco, si trincera dietro mille passaporti e una faccia (quella, perfetta, di sebastiano filocamo) che potrebbe essere turca, calabrese o zingara. vive in un albergo abbandonato, superando a destra il titta de le conseguenze dell'amore, il film di sorrentino che viene alla mente in fretta guardando tutti i rumori del mare. perché il personaggio di servillo gli alberghi se li sceglieva aperti, e di lusso. qui siamo all'anonimato al quadrato.

non ha un nome, il protagonista, il tipo di uomo che si sveglia un minuto prima della sveglia (come un altro esiliato dalla vita visto di recente, il ferramenta di cosa piove dal cielo?), ha solo un abito anonimo, un'auto, un datore di lavoro, un collega ossessionato dalle passioni, che lui scansa con cura. ma un giorno, il trasporto di una "merce", sotto forma di ragazza che sembra troppo fragile per il mestiere, si incasina di brutto. è come la parola "rumore" che piove dall'alto nell'animazione dei titoli di testa: rompe la bolla, fa entrare le emozioni, costringe a lasciar scorrere il sangue. rimette in circolo i ricordi dell'uomo senza identità. che commette l'errore fatale frugando nella borsetta della giovane donna: si sa, le borsette delle donne sono piene di segnali di vita e di ricordi. una banconota spezzata sancisce che niente sarà più come prima. o sarà tutto come prima, ma altrove?

è affascinante il soggetto di questo film, spalmato di grigio come l'inverno eterno dell'est europa in cui si svolge e come il volto del protagonista. perché immagina un thriller sulla memoria, sulla coscienza, sul brutto vizio che ha la vita di riacciuffarti sempre. eppure esco scalpitando dal cinema. la studiata lentezza di tutti i rumori del mare confina in modo sospetto con uno sfoggio di bravura: esibito, sottolineato e più falso del falso, ricorda un certo tipo di spot pubblicitari dall'atmosfera rarefatta come l'interno delle auto che reclamizzano. la decisione più difficile si prende sotto la pioggia fitta, la musica entra a piedi uniti ogni volta che non se ne sente alcuna mancanza, la sceneggiatura si ostina a tirare tutti i fili o quasi, con il paradosso del boss pentito e del giovane criminale di buona famiglia che scrive lettere di riconoscenza. non prima di averci tediato con una tormentata vicenda d'amore caratterizzata da dialoghi strazianti e amplessi in slip bianchi: fra tanto gelo - giustificato dalla vicenda - guai a correre il rischio di annusare un po' di puzzo di vita. eppure è la pelle nuda il confine tra un corpo che può cambiare identità e le impronte - indelebili e dolorose - di ciò che siamo. e dalle quali nessuno sfugge. come questo film, tra l'altro, sa bene.

ps - ecco il trailer non doppiato del film. in sala, troverete la versione doppiata. cioè con attori dell'est europa che vengono fatti parlare come italiani dall'accento dell'est europa. una zavorra.


zoff in attacco

il capocannoniere di un campionato è sempre il miglior poeta dell'anno.

(p.p. pasolini)

torna sui nostri radar il mundial dimenticato, bizzarro, curiosissimo documentario che mescola leggenda e realtà per raccontare di un misterioso campionato del mondo di calcio che si sarebbe disputato in patagonia nel 1942. i registi, garzella e macelloni, partendo dalle pagine del grande osvaldo soriano in pensare con i piedi, mescolano amore per il sudamerica e il pallone (e il cinema che gioca con la storia) e riportano alla luce una vicenda veramente falsa, una storia di football che può appassionare anche chi è convinto che zoff sia ancora il centravanti dell'italia. o forse il portiere? mah. nulla è certo, nello sport. figuriamoci al cinema.

tra zelig e fascisti su marte, il mundial dimenticato è un mockumentary low budget come dicono quelli che parlano bene, sostenuto a suo tempo da una campagna di lancio che aveva più fantasia di certi film italiani.

sbarca al bloom di mezzago martedì 4 settembre alle 21. ingresso, 5 euro. merita.

per saperne di più...

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mercoledì 29 agosto 2012

il vetrinometro

ogni tanto riesco pure ad andare al cinema, ma ne parliamo domani o dopo. per ora, a grande richiesta, rilancio il vetrinometro, uno dei numeri più applauditi della vecchia versione del sito. l'idea è strettamente legata a corso vittorio emanuele a milano che, quando la nostra città era un posto più serio, era una via piena di cinema. beh, i film ci sono anche adesso, ma in dvd alle messaggerie.

comunque: quando si esce da una delle sale rimaste in zona, si discute del film che si è visto per una quantità di tempo che in - corso vittorio emanuele, appunto - ipotizzo sia "misurabile" in numero di vetrine che ci scorrono ai lati mentre parliamo. se il film ha saputo appassionarci, e quindi il dibattito è vivace, le vetrine saranno numerose. se ci ha fatto deprimere, saranno molto poche. naturalmente si possono scatenare discussioni interminabili anche su un pessimo film, però qui si tratta di stare un po' al gioco. vetrinometri recenti? in una scala da 1 a 10, il primo uomo, di amelio vale 7. l'estate di giacomo, di comodin, 6. margin call, di chandor, 8. tutti i rumori del mare, di brugia... 4. ma ci torniamo. naturalmente, siete invitati a inviare i vostri vetrinometri...

cosa c'è da vedere a milano-l'agenda di treninellanotte: il cineforum del cinecircolo bazin al via a fine settembre

è quasi tempo di milano film festival

tutto sui film di venezia a milano, dal 13 settembre

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martedì 28 agosto 2012

monetine



treninellanotte@gmail.com

non di solo cinema (vive l'uomo)

non va in tv, quindi per due terzi del paese non esiste. ma giulio cavalli è uno che ha il vizio di ricordare e di pensare, come conferma anche la sua newsletter di notizie, spunti, riflessioni. e allora, anche se non è un film, sono qui a consigliarvi di passare il mercoledì sera, domani, al carroponte di sesto dove cavalli presenterà il suo libro l'innocenza di giulio (ed. chiarelettere), tratto dal suo stesso spettacolo teatrale. in cui si ricorda che il senatore a vita non può dirsi assolto dall'accusa di rapporti con la mafia. appuntamento alle 20, ingresso libero.

cosa c'è da vedere a milano - l'agenda di treninellanotte: domani, mercoledì 29, anteprima di monsieur lazhar, di falardeau, alle 21 all'arianteo umanitaria.


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lunedì 27 agosto 2012

elio dixit

mentre il cinema francese, da tomboy a 17 ragazze, passando per stella, racconta mirabilmente la fatica di crescere, la commedia italiana è ferma più o meno al post-tanguy e ai 40 enni che non sanno come relazionarsi con le donne (mmm...). non che chi scrive possa permettersi di giudicare, ma la scusa è che qui si cerca di parlare di film. però, ci fidiamo sempre del mexico di via savona, che lunedì 3 settembre porta a milano cara, ti amo: non la celebre canzone di elio e le storie tese - pagina fondamentale di psicologia, prima che di musica leggera - ma il film di gian paolo vallati, premiato al festival del cinema indipendente di roma, storia (in salsa "ironicamente maschilista", mi dicono) di quattro amici che cercano di capire l'altrà metà del cielo. o, soprattutto, loro stessi. tra gli interpreti, angelo orlando e gianmarco tognazzi. appuntamento alle 21, con il regista, uno degli attori del cast (alessandro procoli) e il critico filippo mazzarella. ingresso, 5 euro. e sono sicuro che mi pentirò di ogni inutile polemica. o quasi.

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domenica 26 agosto 2012

monetine



amici

un po' glielo devo, perché sono mesi che invado la loro bacheca facebook. anche azzuffandomi, per esempio su detachment, che loro hanno promosso, io no. ma soprattutto è giusto farlo. e poi, la loro attività ricomincia mercoledì 29 con il primo film della stagione. si chiamano amici del cinema e sono un gruppo di appassionati milanesi che si trovano ogni settimana a vedere un film in prima visione, di cui poi discutono cenando insieme. come dire, il vecchio cineforum in versione più conviviale. hanno anche un ottimo sito, che permette di prolungare il dibattito e offre notizie, interviste e spunti e una pagina facebook, dove trovate tutte le informazioni, anche per prenotarvi alle serate. buonissime visioni.

cosa c'è da vedere a milano - l'agenda di treninellanotte: il 31 agosto riapre la cineteca di milano con la rassegna su antonioni: quindici film, dai più noti, come zabriskie point e l'eclisse a i meno visti, come i vinti e le amiche. qui gli orari e le schede dei film.