martedì 10 luglio 2012
partendo
vado in vacanza qualche giorno. lancio tre sassi nello stagno.
dare fiducia a un giovane regista italiano emigrato in francia, alessandro comodin e al suo film, già premiato in mezzo mondo, l'estate di giacomo. esce il 20 luglio.
qui il trailer.
ricordarsi perchè come il cinema non c'è nulla (ri)vedendo l'immenso nashville, di altman, in cineteca da domani (qui il programma)
partecipare al sondaggio di amicinema sul miglior film della stagione
buone visioni, a presto
cosa c'è da vedere a milano-l'agenda di treninellanotte: fette di anguria in omaggio e locandine all'asta all'area metropolis di paderno dugnano
due documentari al parco trotter per il fjestival delle diversità
arene estive e non solo: il cinema a milano fuori dalle sale
treninellanotte@gmail.com
dare fiducia a un giovane regista italiano emigrato in francia, alessandro comodin e al suo film, già premiato in mezzo mondo, l'estate di giacomo. esce il 20 luglio.
qui il trailer.
ricordarsi perchè come il cinema non c'è nulla (ri)vedendo l'immenso nashville, di altman, in cineteca da domani (qui il programma)
partecipare al sondaggio di amicinema sul miglior film della stagione
buone visioni, a presto
cosa c'è da vedere a milano-l'agenda di treninellanotte: fette di anguria in omaggio e locandine all'asta all'area metropolis di paderno dugnano
due documentari al parco trotter per il fjestival delle diversità
arene estive e non solo: il cinema a milano fuori dalle sale
treninellanotte@gmail.com
bastardi (veramente) senza gloria
cani arrabbiati, di mario bava, con george eastman, riccardo cucciolla, maurice poli (ita/1974/96')
una storia semplice. tre banditi in fuga con la refurtiva dopo una rapina sanguinosa. hanno una donna in ostaggio e bloccano un'auto con a bordo un uomo e un bambino che dorme. l'uomo lo sta portando in ospedale. i banditi, invece, costringono lui e la donna a un lungo viaggio verso una destinazione ignota, fra casellanti troppo solerti, rischiosi tamponamenti, pericolosi incontri in autogrill, benzinai insospettiti. delle sei persone nell'auto, sotto un sole estivo, ne resterà viva solo una.
un thriller costruito quasi tutto all'interno di un'automobile, dove una soffocante claustrofobia e la violenza pronta a esplodere moltiplicano la tensione. da una parte i sadici criminali, ben presto in conflitto fra loro, dall'altra le tre vittime, la donna e il conducente con il bambino accanto, un uomo che non sembra ciò che sembra. nessun liberatore all'orizzonte, la presenza della polizia è limitata alle notizie diffuse dalla radio e che testimoniano di indagini condotte nelle direzioni sbagliate. e quando alla comitiva si aggrega una viaggiatrice rimasta a piedi, ci sorprendiamo a considerare inevitabile il suo brutale destino. quasi un western automobilistico nell'italia degli anni settanta. un film che lavora sui meccanismi della tensione, non toglie lo sguardo davanti alla violenza, non è interessato a giudizi morali, riesce a essere spietato fino all'ultimo. anzi, fin dall'inizio, con quei titoli di testa...
realizzato con grandi difficoltà: uno dei protagonisti, al lettieri, è sempre ubriaco e viene sostituito, ma girare in autostrada all'ora di punta è un massacro. e poi il denaro scarseggia, tanto che il produttore, un ex mercante d'armi, fallirà a film finito: "mi ricordo che si cominciava a girare e il martedì finivano i soldi, poi il venerdì si ricominciava a girare... una tragedia", ricorda lamberto bava, figlio di mario. pellicola mai uscita in sala, rilanciata anni dopo ma solo in dvd.
ideale per visioni notturne, purché avvertite.
lo trovate qui
da consumarsi preferibilmente con: italia odia, di roberto cutri, ed lindau
treninellanotte@gmail.com
lunedì 9 luglio 2012
cine-feticisti
non è stato facile trovare un'immagine del folle, coloratissimo (e imperdibile) il gusto dell'anguria, di tsai ming-liang, che non mi prenotasse una scomunica, ma non si può non pensare a questo quasi-musical di taiwan annunciando l'iniziativa dell'area metropolis di paderno dugnano. ancora tre film (the artist, mercoledì 11, roman polanski: a film memoir, il 18 e ciliegine, della morante, il 25), proiettati alle 21, al termine dei quali viene offerta una fetta d'anguria.
l'ingresso costa 8 euro.
ma l'11, in occasione di the artist, c'è anche un appuntamento imperdibile per i cine-feticisti: vengono messe all'asta 30 locandine di una serie di film della passata stagione - da quasi amici a midnight in paris, passando per diaz - e il ricavato sarà utilizzato per allestire uno spazio-riviste all'ingresso del cinema.
cosa c'è da vedere a milano - l'agenda di treninellanotte: stasera alle 21, al mexico di via savona, cavalli, di michele rho, con il regista presente in sala.
domani, martedì 10 luglio, per la rassegna di cinema all'aperto di olinda in via ippocrate 45, uno dei migliori film della scorsa stagione, tomboy, di celine sciamma (ore 21.45). la rassegna prosegue nei prossimi giorni: da segnalare il doppio appuntamento del 20 luglio con due film di andrea segre, io sono li e mare chiuso - sconti per i ciclisti!
la rassegna (gratuita) di cinema cubano e non solo, curata da wilfredo prieto all'hangar bicocca.
treninellanotte@gmail.com
l'ingresso costa 8 euro.
ma l'11, in occasione di the artist, c'è anche un appuntamento imperdibile per i cine-feticisti: vengono messe all'asta 30 locandine di una serie di film della passata stagione - da quasi amici a midnight in paris, passando per diaz - e il ricavato sarà utilizzato per allestire uno spazio-riviste all'ingresso del cinema.
cosa c'è da vedere a milano - l'agenda di treninellanotte: stasera alle 21, al mexico di via savona, cavalli, di michele rho, con il regista presente in sala.
domani, martedì 10 luglio, per la rassegna di cinema all'aperto di olinda in via ippocrate 45, uno dei migliori film della scorsa stagione, tomboy, di celine sciamma (ore 21.45). la rassegna prosegue nei prossimi giorni: da segnalare il doppio appuntamento del 20 luglio con due film di andrea segre, io sono li e mare chiuso - sconti per i ciclisti!
la rassegna (gratuita) di cinema cubano e non solo, curata da wilfredo prieto all'hangar bicocca.
treninellanotte@gmail.com
domenica 8 luglio 2012
la resa dei conti
margin call, di j.c. chandor, con kevin spacey, stanley tucci, demi moore (usa/2011/107') - al cinema plinius
"guarda questa gente: non ha la minima idea di quello che sta per capitarle"
(da margin call)
il cinema americano che racconta la crisi. tra le nuvole, di reitman, ovvero liquidare i sogni del prossimo è un lavoro sporco, ma se vivi per aria il fetore non arriva; wall street 2, di oliver stone, ovvero le nuove generazioni faranno meglio di noi, però chi ci crede è un fesso; take shelter, di nichols, ovvero preparatevi perché non sapete né il giorno né l'ora.
margin call, dell'esordiente j.c. chandor, si spinge ancora più a fondo: volete diventare ricchi o almeno sembrarlo? accettate i rischi di una finanza creativa che modella un benessere solido come un castello di carte. e non fate la morale al prossimo, soprattutto a chi trucca le carte per fare diventare ricchi voi. la guerra quotidiana per l'avidità lascia sul campo, da sempre, vincitori e vinti e i secondi non possono accusare i primi se in passato si sono seduti allo stesso banchetto.
margin call fotografa l'ossessione dei soldi alimentata da un mondo di operatori finanziari che vivono cento piani sopra la città, proprio al livello del temporale di take shelter; non si pongono problemi morali se non in relazione alla società per cui lavorano o alla loro carriera e, quando se li pongono, li risolvono in fretta, l'importante è non perdere il posto; non sono necessariamente esperti di finanza, anzi, uno arriva dal mondo della missilistica e un altro progettava ponti: ciò che conta è saper giostrare numeri. le conseguenze di quei numeri sulla vita delle persone non hanno valore, come ha pochissimo valore l'impiego stesso: in poche ore si può essere accompagnati alla porta, con tutto ciò che si possiede gettato in una scatola.
margin call racconta - in una notte di caffè, alleanze, teste cadute e cifre sui monitor - la resa dei conti in una società sull'orlo del baratro, diciamo la lehman brothers nei momenti peggiori, ma i panni sporchi verranno lavati fuori. c'è qualcosa di familiare. è cinema scritto bene, che lascia il piacere di pensare, ricostruire, veder recitare. e, più del luciferino jeremy irons, resta in mente kevin spacey, vent'anni dopo la battaglia per la sopravvivenza nel magnifico americani. nel finale, rassegna le dimissioni e poi le ritira perché ha bisogno di guadagnare. infine, torna nel giardino della ex moglie a seppellire il cane morto. e, forse, quel che resta di se stesso.
il trailer
treninellanotte@gmail.com
"guarda questa gente: non ha la minima idea di quello che sta per capitarle"
(da margin call)
il cinema americano che racconta la crisi. tra le nuvole, di reitman, ovvero liquidare i sogni del prossimo è un lavoro sporco, ma se vivi per aria il fetore non arriva; wall street 2, di oliver stone, ovvero le nuove generazioni faranno meglio di noi, però chi ci crede è un fesso; take shelter, di nichols, ovvero preparatevi perché non sapete né il giorno né l'ora.
margin call, dell'esordiente j.c. chandor, si spinge ancora più a fondo: volete diventare ricchi o almeno sembrarlo? accettate i rischi di una finanza creativa che modella un benessere solido come un castello di carte. e non fate la morale al prossimo, soprattutto a chi trucca le carte per fare diventare ricchi voi. la guerra quotidiana per l'avidità lascia sul campo, da sempre, vincitori e vinti e i secondi non possono accusare i primi se in passato si sono seduti allo stesso banchetto.
margin call fotografa l'ossessione dei soldi alimentata da un mondo di operatori finanziari che vivono cento piani sopra la città, proprio al livello del temporale di take shelter; non si pongono problemi morali se non in relazione alla società per cui lavorano o alla loro carriera e, quando se li pongono, li risolvono in fretta, l'importante è non perdere il posto; non sono necessariamente esperti di finanza, anzi, uno arriva dal mondo della missilistica e un altro progettava ponti: ciò che conta è saper giostrare numeri. le conseguenze di quei numeri sulla vita delle persone non hanno valore, come ha pochissimo valore l'impiego stesso: in poche ore si può essere accompagnati alla porta, con tutto ciò che si possiede gettato in una scatola.
margin call racconta - in una notte di caffè, alleanze, teste cadute e cifre sui monitor - la resa dei conti in una società sull'orlo del baratro, diciamo la lehman brothers nei momenti peggiori, ma i panni sporchi verranno lavati fuori. c'è qualcosa di familiare. è cinema scritto bene, che lascia il piacere di pensare, ricostruire, veder recitare. e, più del luciferino jeremy irons, resta in mente kevin spacey, vent'anni dopo la battaglia per la sopravvivenza nel magnifico americani. nel finale, rassegna le dimissioni e poi le ritira perché ha bisogno di guadagnare. infine, torna nel giardino della ex moglie a seppellire il cane morto. e, forse, quel che resta di se stesso.
il trailer
treninellanotte@gmail.com
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