di jacques tati mi ha sempre affascinato la capacità di mostrare come lo sguardo (quindi la macchina da presa), ma anche i suoni, possano creare equivoci poetici e divertenti che, come proprio dei veri comici, offrono altri punti di vista sulla realtà, sottolineando l'assurdità di ciò che consideriamo normale. e così, un genio del cinema scomparso nel 1982, è paradossalmente sempre attuale.
di più: mi capita sempre di pensare a tati quando mi trovo coinvolto (o travolto) da meraviglie del progresso che dovrebbero semplificarci la vita, e spesso di certo lo fanno, ma - appunto, viste da fuori - hanno un potenziale comico pazzesco. che si moltiplica quando la tecnica tradisce l'uomo.
se volete (ri)scoprirlo, stasera alle 21.30 il mexico di via savona propone mio zio, nell'ambito di una curiosa rassegna su paesaggio e cinema.
treninellanotte@gmail.com
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