
eppure resta, commovente, il ritratto di una generazione di oppositori al regime, gente scampata alle camere di tortura, che si ribella a una comunicazione che tiene lontano le lacrime e la rabbia, non usa il dolore come ricatto ma la fantasia per far balenare una gioia futura, gioca con i colori, le provocazioni, la musica, un immaginario anni '80 da spot della cola. tanto da stanare un avversario che sarà costretto a svecchiare persino pinochet.
tutto è intessuto con la vicenda personale di renée, il creativo che guida la campagna, non ideologizzato, non tesserato a un partito, figlio di un nuovo cile (proprio quello del generale) che sa d'america, suggestionato da un forno a microonde che diventa il simbolo di un'epoca e di un padre-bambino. sempre sullo skate, sempre in attrito con chi lo ha scelto, oltre che in perenne attrito con l'autorità e con il cuore. l'uomo che prova a dare un futuro al cile ha, insomma, dei conti in sospeso con il proprio passato.

il finale sceglie la via di un'ambiguità che costringe a riflettere: il cile si è liberato del dittatore, ma non dell'avidità della politica (guardatevi bene la scena dei festeggiamenti) né di nuove forme di dittatura, che sostituiscono mostrine e manganelli con certo meno cruenti modelli culturali. modelli che hanno nutrito la campagna per il no e che trovano pronti chi ha votato sì. come dire: la libertà ha un prezzo.
cosa c'è da vedere a milano - l'agenda di treninellanotte: il documentario dalle terre di nessuno, di elio annese (2009), che racconta la trasformazione della bovisa, dal 1976 al 2008, come specchio dei cambiamenti di milano: lunedì sera alle 20.30 a chiamamilano (via laghetto 9/11) per inzona cinema. ingresso gratuito su prenotazione. il regista sarà presente in sala.
la rassegna sul cinema d'asia, africa e america latina a milano
il cinema di montagna in cineteca dal 15 maggio
treninellanotte@gmail.com
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