insomma, accade questa cosa fantastica. a napoli stanno allestendo una mostra sui corpi di reato, oggetti in possesso della magistratura e collegati a qualche crimine: pugnali affondati tra le scapole del poveretto di turno, contatori dell'enel manomessi per rubare elettricità, un giaguaro in legno porta-cocaina, quadri falsi venduti per autentici, persino una poltrona da vescovo dell'800 sfoggiata da un camorrista per darsi un tono.
tra i cimeli, però, spicca la maschera di lino banfi utilizzata per una rapina negli anni '70. l'ho osservata a lungo, pensando a come i ragazzi di oggi - che forse hanno sentito parlare del malinconico nonno libero di un medico in famiglia - non sappiano chi fosse il banfi degli anni '70. citerei alcuni titoli scelti in una produzione vastissima (45 film nel solo decennio 1970-1980, ma era anche un altro cinema...): l'esorciccio, di ciccio ingrassia, la liceale nella classe dei ripetenti, di mariano laurenti e l'infermiera di notte, dello stesso laurenti (dove quasi si concede un ammiccante sguardo in camera).
non starò qui a ritritare il recupero della sexy commedia e dei b-movies italiani dell'epoca: il fatto è quel lino banfi dava vita a personaggi veramente cattivi, maneschi, nervosi, quasi luciferini, di certo assatanati di donne, oltre che volgarissimi, naturalmente. insomma, allora aveva un senso una maschera di pasquale zagaria, che oggi invece è addirittura ambasciatore dell'unicef.
ma attenzione: in quello stesso decennio, banfi è stato anche il direttore del carcere nel film di sordi detenuto in attesa di giudizio. vuoi vedere che il bandito ha pensato mi prenderanno per uno sbirro?
treninellanotte@gmail.com
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