leggo che all'ikea di sesto fiorentino si sono presentati in migliaia
per una curiosa iniziativa:
trascorrere dieci ore in pigiama nei letti del grande magazzino, in cambio di un buono da 150 euro. solo quaranta i fortunati (...) che hanno avuto il privilegio di essere scelti. torna in mente il robin williams incredibilmente ingrigito nel sinistro (e sottovalutato)
one our photo, di mark romanek, storia di un solitario e
alieno addetto al laboratorio fotografico di un centro commerciale che colleziona le istantanee dei clienti,
creando poi, sulla gelida parete di casa propria, un collage di felicità altrui. tra le immagini che più colpiscono del film c'è williams, appena licenziato,
seduto con la testa fra le mani su un letto matrimoniale in vendita nel grande magazzino, in un reparto che sembra proprio il settore "notte" del mobilificio svedese. un'inquadratura, non la sola nel film,
che replica perfettamente il senso di "vita sintetica", di copia edulcorata del reale (proprio come sono copie fasulle i libri esposti sugli scaffali...), che si respira camminando in uno store ikea. e che lascia, alla fine del percorso, un inspiegabile senso di nausea. difficilmente allontanato dal salmone surgelato acquistabile prima dell'uscita.
attendo suggerimenti, pareri, consigli, congratulazioni, pernacchie all'indirizzo treninellanotte@gmail.com
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