
e così, perderò anche il gusto di scivolare tra gli scaffali orecchiando i discorsi delle coppie che sceglievano il film per la serata, esercizio che mi costringeva a mordermi la lingua perché l'istinto era sempre quello, del maniaco scassamaroni, del professorino - come mi bollò un amico, critico di quotidiani - che non resiste alla tentazione di far piacere agli altri quello che piace a lui.
e poi, in fondo è grazie a blockbuster che ho scovato perle inattese, come election, di payne, francesca, di paunescu, oro rosso, di panahi, il fiore del mio segreto, forse il miglior almodovar di sempre, le patatine messicane piccanti... ma quelle non sono un film e comunque le vende anche il cinese di via padova...
insomma, adesso che ne ho capito il valore, il blockbuster chiude. aprirà uno store del benessere: farmaci, cosmetici, pasta, giornali. come dire: il cinema è morto, la fantasia non sta molto bene, almeno comprami un'aspirina. e ho perso anche l'occasione di domandare perché emettessero scontrini così lunghi. forse, sono falliti per quello.
treninellanotte@gmail.com
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