da il secondo tragico fantozzi, di salce
nel giorno di italia-inghilterra agli europei, il vero cinefilo rinuncia al calcio e si rifugia in un cineforum. lasciando la radiolina alla cassa, naturalmente. ma, al contrario di quanto accade a fantozzi nel celebre film di salce, vorrei proporre tre titoli davvero capaci di suscitare una rivolta nella platea (ebbene sì, al contrario de la corazzata potemkin...)
- mona lisa smile, di mike newell - prof femminista (julia roberts) sbarca in un college di prestigio nell'america bacchettona degli anni '50. e si scontra con un mondo di fanciulle allevate in batteria per buoni matrimoni. quasi un attimo fuggente in rosa. tripudio di ovvietà. miele e veleno quanto e quando ci si aspetta che vengano serviti. la roberts è insopportabile. come quasi sempre.
- vento di primavera, di rose bosch - ha il merito di raccontare un episodio poco noto nella tragedia dell'olocausto, la deportazione di tredicimila ebrei parigini nell'estate del 1942, avvenuta con la complicità dei collaborazionisti francesi. ma il film, al di là di alcune efficaci scene di massa, non ha nessuna misura, nessun pudore. se può andare sopra le righe per strizzare lacrime allo spettatore, lo fa senza dubitare un istante.
- figli delle stelle, di lucio pellegrini - per una ragione semplicissima: è la tipica commedia italiana di questi anni che parte da una buona idea (una banda di precari decide di rapire un ministro) e, alla lunga, "sbraca", senza direzione, senza spina dorsale, senza finale.
naturalmente, sono pronto a fare la fine di guidobaldo maria riccardelli
treninellanotte@gmail.com
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