martedì 25 settembre 2012

realmente esistente

reality, di matteo garrone, con aniello arena, nunzia schiano, nando paone (ita, 2012, 115') - esce venerdì


luciano, un pescivendolo napoletano che campa di vongole e raggiri, partecipa con la sua famiglia a uno di quei matrimoni alla vesuviana, versione moderna e ultra-kitsch di miseria e nobiltà, che garrone aveva già raccontato - da documentarista - in oreste pipolo, fotografo di matrimoni. è li che resta folgorato da enzo, un ex concorrente del grande fratello, missionario della religione del "credete sempre ai vostri sogni", il genere di slogan che potrebbe vomitare simona ventura. quando, spinto dai figli, sostiene un provino per entrare a sua volta nel cast del reality, comincia a credere di poter diventare come l'onnipresente e idolatrato enzo. uno che vola, letteralmente, sopra le teste di tutti, uno che ha successo per come appare non per cosa fa. stregato dal sogno tv, luciano metterà in gioco tutto. entrerà nella casa? diciamo di sì. ma diciamo anche che non lo vedrà nessuno. non si direbbe, eppure la profezia di warhol sui 15 minuti di fama che spettano a tutti, denuncia delle falle.

con le braghe corte, un lucignolo che strilla sempre "never give up" e persino un misterioso grillo in salotto, luciano è un moderno pinocchio paracadutato nell'Italia dei dialetti antichi e dei centri commerciali moderni, del divertimento massificato e dell'arte di arrangiarsi, dei telefonini e dei bambini obesi (di miti e cibi), degli elettrodomestici assurdamente moderni in edifici vecchi e attorcigliati su loro stessi. un'italia in cui entrare in uno show diventa il solo accesso a una vita degna di essere vissuta. la promessa di benessere che lo schermo fa luccicare si trasforma in una bugia ogni giorno più dolorosa (e che il film sottolinea allungando e diluendo un po' troppo...), ma strapparsi all'illusione, rinunciare al paese dei balocchi, è un sacrificio inaccettabile. e pure una vergogna sociale. luciano si convince che la produzione del grande fratello valuti i suoi comportamenti giorno per giorno, spiandolo per strada e sul lavoro e fa di tutto per dimostrarsi un uomo buono, degno del paradiso. il paradiso di canale 5, non quello che annuncia la statua di cristo messa lì, a dominare la piazza su cui si spalanca la sua pescheria. ma in qualcosa bisogna pur credere e anche nella devotissima napoli si cambia referente.

reality, ovvero una forma mediata di realtà, una messa in scena della realtà, luccicante e irresistibile. non a caso il (folgorante) inizio del film, commentato da una colonna sonora da favola nera, vede una carrozza trainata da cavalli bianchi condurre una coppia di sposi alla festa nuziale, ingresso a un carnevale all'insegna del travestimento. anche solo per la distanza fra il lusso - pur osceno - del banchetto e le crepe nel muro della casa e della precaria quotidianità della famiglia di luciano. alla fine di quel banchetto, garrone filma grandi e piccoli che, tornati nella loro abitazione, si svestono e si struccano, come attori a sipario calato. il pescivendolo sarà presto ossessionato dall'idea di essere ammesso a uno spettacolo perenne, di avere un po' di fortuna, di godersi finalmente il problema di avere troppi soldi. e la potenza di quella illusione, del fascino che dona a chi vi cede e a chi ci crede, è resa magnificamente dal regista: di ritorno dal provino che sembra decisivo (e dire che a cinecittà si notava subito un enorme pallone gonfiato...), la famiglia del protagonista viene accolta dagli applausi del condominio, un condominio che pare un teatro. e si inchina, come dopo una commedia ben riuscita.

l'ultima inquadratura, pare abbandonare il nostro eroe a bordo di un'astronave fantasmagorica, incastonata fra i tetti di roma (e, del resto, all'inizio della pellicola, siamo planati su napoli).
ma questo non è un film di fantascienza. è il posto dove viviamo.

chi è aniello arena, un ergastolano che sognava cannes 


cosa c'è da vedere a milano - l'agenda di treninellanotte - per amanti della montagna e del cinema di montagna: giovedì sera alle 21, al teatro arca di corso XXII marzo 23, proiezione del pluripremiato nanga parbat. qui per saperne di più.

la rassegna su cinema e moda che comincia mercoledì a palazzo morando

treninellanotte@gmail.com

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