mercoledì 14 novembre 2012

non di solo cinema (vive l'uomo)

nella loro innaturale naturalezza, i giochi di massa sono l'indizio di un regime che non distingue fra sé e la propria rappresentazione. chiamati a disporsi un ordine sulle gradinate dello stadio kim II sung, i cittadini alzano a comando tavole di diverso colore raccolte in una sorta di libro, e così facendo danno vita alle coreografie di cui ciascuno è un tassello colorato, un pixel umano, come si legge nel fumetto di delisle. è una circostanza che sembra rivestire un cruciale ruolo simbolico: il suddito è ciò che rappresenta, cade il confine tra attore e azione, non si allestisce una recita per il regime, ma la recita è il regime e viceversa. un'intelligenza collettiva e invisibile governa ogni singolo atto. si manifesta uno stato mentale che è uno stato mentale.   

da l'impero del mai-corea del nord: realtà, immaginazione e rappresentazioni, di marco del corona e giuseppina de nicola

north korea - a state of mind, imperdibile documentario sui giochi di massa (e non solo) in corea del nord


treninellanotte@gmail.com

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