
il bersaglio della rohrwacher è piuttosto una comunità degli adulti che ha perso la capacità di toccare al cuore i più giovani, di trasmettere la magia delle cose, l'imprevedibile miracolo della vita (i gattini...), lo stesso che sigla limpidamente il finale, proprio mentre marta è diventata donna e la vita può portarla in grembo. sarà il vecchio prete di un paese (svuotato) a ricordare come cristo fosse una persona in carne e ossa, capace di arrabbiarsi e soffrire: un invito a tornare all'uomo, dietro i riti sociali, le preghiere a memoria e le formule svuotate di senso. a margine, istantanee nettissime dell'italia colonizzata dall'immaginario televisivo, in cui il pesce non si mangia perchè si nutre di marocchini morti, il brutto domina pure in chiesa (la croce al neon) e una grande città del sud è ridotta a un gruviera di case non finite. nei cui cortili si nascondono quattro vecchie a pregare, ultimo residuo di tradizioni perdute. corpo celeste è un film che manda a casa con tante domande in testa. per fortuna.
treninellanotte@gmail.com
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