il ragazzo con la bicicletta, di jean-pierre e luc dardenne, con cécile de france, thomas doret, jérémie renier (bel-fra-ita/2011/87')
pinocchio in belgio, con tanto di fatina e lucignolo. ma anche un film sui padri
di oggi, assenti o diseducativi, tema che il cinema di questi anni racconta in
tutto il mondo: penso al superbo poetry del coreano lee chang-don e al premio
oscar in un mondo migliore, della danese bier. cyril, il ragazzino
ipercinetico alimentato a rabbia, lotta con tutti ma solo in samantha trova
qualcuno che trasformi l'urto in abbraccio. e fiducia. adoro il modo in cui i
dardenne traducono le azioni del protagonista, comprese quelle in apparenza
prive di significato, in una forma di comunicazione con il pubblico: la pedalata
intorno all'auto di samantha, come a tessere un legame, il rubinetto aperto e
chiuso che diventa una richiesta di attenzione, la corsa in bici per tornare a
casa quando è chiaro che al mondo c'è una sola persona di cui fidarsi. persino
al commissariato, quando cyril deve scusarsi con l'edicolante, i registi muovono
la macchina da presa: vogliono sottolinerare pure quell'azione, il primo atto di
crescita del ragazzino. l'epilogo è una (meravigliosa) rasoiata, perché i
dardenne non credono che il cinema possa ingannare con finali al caramello. e
poi, finalmente, un film sulla bicicletta come identità e simbolo di libertà. un
mondo con più cicilisti è un mondo migliore. un cinema con più dardenne, è un
cinema migliore. viva l'area c. viva l'area d.
cosa c'è da vedere a milano/l'agenda di treninellanotte - mercoledì 14 marzo, all'oberdan di viale vittorio veneto 2, zelig, di woody allen (ore 17) e bob roberts, di tim robbins (alle 19).
i due titoli si inseriscono nella rassegna, in calendario dal 14 al 18 marzo, sempre all'oberdan, tra vero e falso, il mockumentary, ovvero i film che sembrano documentari ma, in realtà, sono storie di finzione.
qui per saperne di più
treninellanotte@gmail.com
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