mercoledì 13 giugno 2012

cavare il molto dal poco

un operaio, inconsapevole spacciatore di una banconota falsa, diventa vittima, ladro, carcerato. e, quando uscirà di prigione, non sarà la stessa persona. una parabola scarna, pessimista e nitidissima sul potere distruttivo del denaro, sulla colpa che chiama colpa, sul disordine della società materialista, una società di vetrine che espongono uomini e merci, e retta - ha scritto qualcuno - "dalla falsità dei soldi e dal caso maligno". ma l'argent è anche l'ultimo film di robert bresson, ispirato al racconto di tolstoj denaro falso, premiato a cannes trent'anni fa, dopo che nessuno aveva voluto finanziarlo e la critica lo aveva snobbato.

lo proiettano, in versione originale con sottotitoli, venerdì sera alle 21.15 alla cineteca di viale vittorio veneto, nell'ambito della rassegna su cinema e psicoanalisi che quest'anno è incentrata sul tema del denaro, e prevede altri due bellissimi titoli, onora il padre e la madre, di lumet il 25 giugno alle 21 e le mani sulla città di rosi, il 4 luglio, alle 21.

ma, al di là del contesto, l'argent è un film da non perdere assolutamente. perché bresson è cinema puro: rigore francescano (basta il trailer?) per raccontare un mondo in cui la stessa comunicazione fra gli uomini è basata essenzialmente sullo scambio di denaro. e sulla violenza che ne discende.

significati precisi dietro un'apparente semplicità, "un film in cui si filma una rapina in mezzo minuto e un assassinio in un'inquadratura e che chiede allo spettatore di cavare dal poco che gli sta davanti il molto che vi è racchiuso", ha scritto morandini.

non mancate, se potete.

cosa c'è da... girare a milano/l'agenda di treninellanotte - un concorso legato a da vicino nessuno è normale: girare un corto in 48 ore e presentarlo il 22 giugno a una giuria di specialisti: qui per saperne di più!

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treninellanotte@gmail.com

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